I TEST VALUTATIVI
L’anamnesi è completa. L’osteopata chiederà al suo paziente di svestirsi e rimanere in intimo, in modo tale da osservarlo in maniera più esaustiva (a seconda delle circostanze non è necessario che il paziente debba rimanere in intimo). L’osteopata conduce la fase vera e propria dei test che variano a seconda dei professionisti e dei motivi del consulto.
Per capire meglio, prendiamo in esempio un "blocco lombare acuto", anche detto "colpo della strega": innanzitutto, la prima cosa che un osteopata fa sono i test di esclusione: test che permettono di capire se il trattamento sia controindicato o meno e quindi di mandare eventualmente il paziente da un altro specialista per approfondimenti. Quindi si procede con:
Osservazione: in statica (l’osteopata osserva il rachide del paziente) e in dinamica (l’osteopata chiede al paziente di piegarsi in avanti, indietro, di inchinarsi a sinistra e poi a destra e valuta le riduzione di mobilità ed eventuale dolore o riduzione del sintomo a seconda a seconda del movimento);
Test specifici articolari, neurologici, viscerali (tra i più disparati);
Test palpatori: l’osteopata mette le mani sulle aree che hanno catturato la sua attenzione sia durante l’anamnesi e l’osservazione (ad esempio nel caso del "colpo della strega" effettua test di mobilità della colonna lombare ed eventualmente una valutazione della mobilità di visceri (organi quali reni,stomaco, intestino etc…).